La vita è un insieme di porte chiuse, ma non chiuse a chiave, porte da spingere. C’è chi bussa chiedendo permesso… e chi irrompe con prepotenza.
Quando entriamo nella vita di una persona e come se aprissimo una porta, e non una porta qualsiasi, ma la porta della nostra vita. Ma nessuno mai si pulisce le scarpe, nessuno mai entra scalzo.
Quando si entra nella vita delle persone, entriamo con tutte le scarpe piene di fango, e poco importa se tu eri già lì…che stavi facendo pulizia, che stavi mettendo apposto le tue stanze…
Quando qualcuno apre la porta della nostra vita, c’è sempre la stanza più grande, quella dell’amicizia, quella con tante sedie, e molta luce, quella stanza che ogni giorno va spolverata, tirata a lucido, la stanza del dialogo, della comprensione, la stanza dei quadri appesi al muro, dove c’è il passato è il presente, dove c’è la tua vita raccontata nelle immagini di un tempo lontano, la stanza dell’accoglienza.
Ma quando a qualcuno gli apriamo quella porta, prima o poi dovrà visitare anche il resto dei tre locali, e allora apriamo le nostre porte. E non diciamo mai all’amicizia “ Scusa puoi toglierti le scarpe?”
E la porta dell’amore non è mai come le altre, fa fatica ad aprirsi, striscia, e il rumore è sempre il cigolio di una vecchia porta, chiusa da molto tempo. Il suo interno è dai colori sbiaditi, qualche colore acceso per ricordasi che l’amore un tempo era passato da qui, è la stanza dei ricordi, della nostalgia, della rabbia.
Chi entra nella nostra vita non si ferma mai, e anche se vogliamo fargli sbagliare strada prima o poi le stanze del tuo cuore deve visitarle tutte. La curiosità, l’affezionarsi, il bene che comincia a provare, spinge sempre a voler aprire tutte le porte, e quando apri la porta della delusione te ne accorgi subito, e senza chiave e sempre semi aperta, e la sua stanza è dalle pareti bianche è grigie, senza emozioni, dove sono accatastati uno sopra l’altro tutti i tuoi momenti, e la stanza del disordine, della riflessione, la stanza dove si vive la maggior parte del nostro tempo.
La vita può essere anche un tre locali con le sue stanze e le sue porte, ma bisogna ricordarsi sempre che in quello spazio bisogna trovare un angolo per costruirsi una stanza in più, piccola come uno sgabuzzino, buia e chiusa a chiave.
Una stanza dal nome speranza, custodirla con gelosia, dentro di te, dove nessuno può entrare, dove nessuno può aprire quella porta. Perchè chi entra nella nostra vita può anche toglierci tutto, può aprire pian piano qualsiasi porta e vederne ciò che c’è al suo interno. Può darci amore è amicizia, può deluderci con il tempo . Ma chi entra nella nostra vita nel bene e nel male, non ci toglierà mai la speranza. (Davide Bianco)
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